Sakura 868 Report post Posted September 29, 2016 Colorare è un piccolo atto che spesso viene definito "per bambini e da bambini"; se un adulto dice io coloro, scatena subito il classico sorrisino come a stare a dire "ma questo è un bamboccione o è scemo?" Eppure colorare un disegno, una color therapy in qualche modo di da uns enso di entusiamo di realizzazione, ti fa sentire vivo, perchè il colore e sorpattuto la sfumatura di colore è in grado di generare emozione, piacere, soddisfazione nel guardarla e nel farla. E particolare non trovate? Come tutto sia correlato , una cosa con l'altra con risultati che sepsso ci lasciano stupiti. L'atto del colorare viene spesso e volentieri sottovalutato, declassato, preso male unicamente perchè è un attività che richiede concentrazione e manualità, addirittura viene etichettato sprezzatamente " da bambini" quanto invece è dimostrato da tanti artisti odierni e passati che lavorare con i colori è un atto per tutte le età e quanto ci riesce bene una colorazione a produrre un forte senso di vitalità ed emozione; il tempo dedicato all'atto del colorare non è quindi uno spreco. Il fatto che dicono la color therapy rilassa non è propriamente errato ma nemmeno esatto; è l'atto del colroare che aiuta ma non funge da antidepressivo come vogliono farti credere, ti aiuta solo a sentirti vivo ed emotivo e non negativo. Quindi colorare possiamo definirlo a priori un attività realizzante. Non ci riflettiamo su tutto questo e per questo non sappiamo dire ciò che proviamo quando coloriamo. In questo topic mi piacerebbe avviare una discussione su quel che ci comunica l'atto del colorare e sulle nostre difficoltà, parlare degli errori comemssi ecc per una piacevole chiacchierata in compagnia su una materia bellissima del disegno. Share this post Link to post Share on other sites